I magistrati con il marito sul posto della scomparsa di Melania

CIVITELLA – Sopralluogo stamane dei pm di Ascoli Piceno Umberto Monti e di Teramo Greta Aloisi sul luogo dove la donna è scomparsa lunedì nel primo pomeriggio, a Colle San Marco di Ascoli. Con loro c’erano anche Salvatore Parolisi, il marito di Carmela-Melania Rea, e Michele Rea, il fratello della vittima. Hanno prelustrato l’area giochi dove la donna stava con il marito e la figlioletta e da cui si è allontanata per andare in bagno in un ristorante distante un centinaio di metri. Parolisi è arrivato su un’auto civetta dei carabinieri: prima di giungere sul pianoro gli inquirenti hanno effettuato un soopralluogo anche nella boscaglia circostante. In precedenza, erano stati anche nel luogo in cui è stato trovato il corpo massacrato di Carmela-Melania Rea, nei boschi di Ripe di Civitella. Il punto esatto in cui il cadavere è stato rinvenuto è a fianco del chiosco della Pineta, in un luogo esposto e presidiato dal Corpo forestale dello Stato. Il chiosco, un casottino in legno, in questa stagione è chiuso, ma dovrebbe essere frequentato d’estate, dato che nei pressi ci sono molti tavoli e panche da picnic. L’area giochi di Colle San Marco, dove Melania era salita con il marito Salvatore Parolisi e la figlia di un anno e mezzo per poi allontanarsi senza più fare ritorno, dista dal punto di ritrovamento non più di 11 chilometri di strada asfaltata (la strada provinciale 53), con un tempo di percorrenza di una decina di minuti. I magistrati dovrebbero entrare anche all’interno del chiosco. Attualmente, in attesa di determinare la competenza territoriale, le procure di Ascoli Piceno e Teramo stanno lavorando fianco a fianco: quella abruzzese, in particolare, si sta occupando dell’autopsia (effettuata ieri) e degli accertamenti ad essa collegati, mentre quella marchigiana sta seguendo le indagini di polizia giudiziaria. Intanto emergono altriparticolari inquietanti dall’autopsia effettuata ieri sul corpo della donna. Alcune fra le circa 35 coltellate con cui è stato trafitto il suo corpo sarebbero state inferte post mortem. Un particolare che rende ancor più raccapricciante il delitto e fa pensare che l’omicida fosse spinto da una furia cieca. D’altra parte, come aveva già fatto notare il medico legale Adriano Tagliabracci, i colpi – che hanno raggiunto soprattutto il tronco e il collo – fanno propendere per un delitto d’impeto, non premeditato. Dalla cerchia familiare della donna gli investigatori stanno cercando di assumere più informazioni possibili, in primo luogo dal marito, Salvatore Parolisi, che è stato l’ultimo a vedere la donna viva. Carmela si era allontanata dal parco giochi dove la famigliola si era fermata perchè aveva necessità di andare in bagno; aveva scartato quelli pubblici, perchè li aveva trovati sporchi, e si era diretta quindi verso un chiosco bar. E’ lungo questo tragitto che è stata come inghiottita nel nulla.